Chiudi

La storia di Marina. Romanzo verità su Marina Cvetaeva (1892-1941)

[Le roman de Marina. Romanvrai. Marina Tsvétaeva 1892-1941], traduzione di Gioia Re, revisione, ricerca delle fonti per le poesie citate e la loro traduzione a cura di Anna Ferrari


Milano, Mursia, 1996, Storia e documenti, 146
cm 21x14, pp. 392, brossura illustrata con alette
Unica edizione italiana. Ottima copia

€ 20
Nata a Mosca nel 1892, in ambiente borghese ricco di sollecitazioni culturali (il padre, filologo di fama; la madre, musicista). Marina Cvetaeva fu poetessa precoce (la prima raccolta di versi, Album serale, uscì nel 1910; e, due anni dopo, Lanterna magica) e tra le più originali del Novecento russo. Questa intellettuale dal verso secco e nervosamente cadenzato e dalla scrittura convulsa, che provò passione per Pasternak e per Rilke, visse un'esistenza tragica, minuziosamente e scrupolosamente ricostruita in queste pagine da Dominique Desanti.
Nel 1911 sposò il suo «etemo marito», lo studente in filosofia Sergej Efron, che allo scoppio della Rivoluzione si arruolò tra i Bianchi con il grado di ufficiale: per la giovane Marina inizierà un lungo periodo di esilio, che la vide a Berlino, a Praga e a Parigi, poetessa ormai celebre e adulata ma povera. Infine, nel 1939, farà ritorno in patria, dove raggiungerà l'amato Sergej; il quale, arrestato insieme alla prima figlia Ariadna (la seconda, Irina, era morta nel 1920 per denutrizione), venne condannato dai tribunali stalinisti. Evacuata con il figlio Georgij nella cittadina tartara di Elabuga, nell'impossibilità di lavorare ed emarginata, in preda a una profonda crisi depressiva, Marina Cvetaeva si suicidò due anni dopo.
Alla fine del volume vengono proposte, in lingua originale, alcune tra le sue più famose poesie.

Chiudi